Io sono stato bambino, poi adolescente, infine ragazzo. Sentivo spesso gli adulti pronunciare l’espressione “la mia generazione”*, ed era ogni volta diversa, come se la Storia fosse una gelateria e ogni generazione fosse un gusto diverso; generazione bruciata, generazione arrivista, generazione ribelle, generazione consumistica, genrazione x, generazione allo sbando e generazione dello sballo, e via dicendo. Ora che anagraficamente posso definirmi un adulto anche io, mi guardo intorno e cerco di capire il sapore della mia generazione, qualcuno ha parlato di generazione 1000 euro, ma è una definizione inevitabilmente soggetta all’inflazione, qualche tempo fa si parlava di generazione precaria, ma oggi come oggi non sono sicuro che i precari siano di più dei disoccupati definitivi. Faccio un giro nel web e scopro che la mia è la generazione dei nostalgici, la generazione Amarcord; la rete è zeppa di blog e forum che ricordano i gelati Eldorado e le sorprese delle merendine Mulino Bianco (che qualche tempo fa ha annunciato di voler ripescare ricetta e foggia dei biscotti di quegli anni), del Crystal Ball e del Piaggio Sì. Non è un caso che il Cinema stia riproponendo sempre più spesso gli anni 80, non è un caso che l’uomo più pagato della televisione fosse il maestro del primo asilo catodico (Paolo Bonolis). Se fossi uno che non si arrende direi che la mia generazione è così perché gli è stata negata la possibilità di essere protagonista, gli è stato tolto tutto tranne, appunto, i ricordi. Ma io non sono uno che non si arrende, non sono uno che lotta, io sono un neo-adulto, io sono uno della mia generazione, e allora cerco di ricordare, e ricordo degli omini della lego, ma con la testa di animale, leone, elefante, ippopotamo, pecora ect, e ricordo un libretto, con dei racconti semi-illustrati che avevano per protagonisti questi pupazzetti, ed erano i racconti più malinconici che abbia mai letto, mi pare di ricordare che fossero delle sorprese, forse dello Sprint (di cui foto in alto)? Offro un Ciocorì a chiunque mi sappia dare più informazioni su quel libretto.
* “La mia generazione” è anche il titolo di un bellissimo film di Wilma Labate del 1996
Io mi nutrivo di Ovomaltina.
Ma sono i ciocori’ ad avermi tallonato sino ad oggi, li trovo solo in taluni supermercati,
personalmente proporrei il Lodo/Ciocori’, per una giusta e gratutita distribuzione.
Ok, oggi li ho visti anche io, ce ne erano solo 4 in fondo allo scaffale delle barrette al cioccolato, “ciocorì classico”, ma il biancorì non c’era. Faccio un giro sul web e scopro che il ciocorì è vivo e lotta con noi, anche se ha cambiato casa, visto che non lo produce più la Motta bensì la Bistefani, e il Biancorì si chiama “ciocorì bianco”

http://www.ciocori.it/
e vogliamo parlare delle clark, delle cinte el charro, della marca Uniform, del giubbotto montclair, delle felpe best comany????
tutto sommato, caro barabba, la nostra generazione in realtà è quella dei tristissimi ’90, gli anni delle top model, di mani pulite, di Ghost, Nikita, Ritorno al futuro parte III, dei guns n’ roses, di fiorello con il codino e il karaoke, della nascita del cancro berlusconi, dello zaino invicta, di holli hobby, di non è la rai… l’elenco è lungo, continuate voi..
Ma gli anni ’90 sono il luogo della nostra adolescenza, io ho provato a sintonizzarmi sull’infanzia, ad ogni modo aggiungo anche io un marchio a quelli già citati da te: Cult. Le scarpe in pelle con la punta bombata in acciaiio, un raro caso in cui un capo di abbiagliamento dà nuovo vigore a un luogo comune lessicale, nello specifico l’espressione “calcio in culo”
P.S. ho visto che al Togunà proiettate “Harold & Maude”, è un film molto particolare, affianca a una confezione tutto sommato convenzionale un soggetto assolutamente anarchico. Poi mi dici cosa ne pensi.
Ciao ragazzi,
io ho la risposta caro Barabba:
erano i Fabuland.
Li conosco bene perché sono fiero possessore della bottega con pompa di benzina e dell’auto della polizia.
Saluti
grazie Luca, ho cercato le immagini su google e ho avuto un tuffo al cuore!